Quando l’amore di coppia entra in crisi?
Sentirsi protetti ed amati al fianco di qualcuno è un’esperienza fondamentale per ciascuno di noi. Da anni la psicologia ha dimostrato che siamo programmati geneticamente ad avere relazioni, e che la ricerca della sicurezza emotiva in un rapporto significativo con l’altro è una motivazione psicologica innata, si manifesta in noi sin dalla nascita. E’ per questo che la gran parte delle nostre vite la passiamo accanto ad un partner e, se tutto va bene, le cose con lui, o con lei, andranno avanti così come le abbiamo fantasticate e desiderate nel momento in cui ci si è incontrati.
Molto spesso, però, il legame d’amore con il proprio partner può rivelarsi fragile nel tempo e talvolta una relazione che si prometteva salda e duratura entra in crisi. Certe volte, quando inevitabilmente il nostro desiderio verso l’altro cala nel tempo, non avvertiamo più nulla che ci unisca a lui o a lei, nessun progetto, nessun interesse comune, nessun cambiamento possibile. Altre volte il partner ci delude profondamente, nel tempo si rivela un’altra persona rispetto a quella che ci eravamo immaginati, e di cui ci eravamo innamorati. In altri casi ancora la relazione diventa una rigida colpevolizzazione, o infantilizzazione dell’altro nella quale i coniugi riproducono senza volerlo conflitti emotivi risalenti al loro passato. Nei casi più estremi una relazione diventa patologica, una fonte di sofferenza quotidiana o di pericolo in cui il partner scompare dalla scena come soggetto degno di protezione o cura e diventa, semmai, oggetto di trascuratezza e maltrattamento sistematici.
φ Quale terapia per i problemi di coppia?
La terapia di coppia rappresenta uno strumento molto utile per affrontare le crisi coniugali o relazionali, specialmente per le coppie altamente motivate ad un lavoro di esplorazione delle loro dinamiche psicologiche. La ricerca scientifica da anni ha dimostrato l’efficacia della psicoterapia di coppia. Essa, per esempio, si è mostrata più incisiva della semplice assenza di terapia per i partner con problemi coniugali, ed il rischio di effetti negativi sulla coppia da parte della psicoterapia è molto contenuto, seppur presente.
La psicoterapia della coppia ad orientamento psicoanalitico si basa su un’ipotesi centrale: i conflitti di coppia rappresentano un modo, condiviso inconsciamente da ciascun partner, di esternare sull’altro (e quindi fuori di sé) conflitti emotivi irrisolti relativi al proprio passato ma troppo dolorosi da rivivere dentro di sé. Questa dinamica (detta identificazione proiettiva) spesso porta i coniugi a vivere ruoli di coppia rigidi (dipendente vs indipendente; passivo vs attivo; dominatore vs sottomesso, etc.) tali da deteriorare la loro relazione. La psicoterapia di coppia ad orientamento psicoanalitico tenta, invece, di promuovere una maggiore introspezione psicologica nella coppia, motivando i partner a vedere l’altro nei propri bisogni più autentici, e quindi come qualcosa in più rispetto al solito partner «colpevole», «sbagliato», etc. Nel far questo lo psicoterapeuta assume una posizione neutrale ed evita di prendere le parti dell’uno o dell’altro dei membri della coppia. Cerca quindi di trasmettere alla coppia che le percezioni, le idee, i sentimenti di ciascuno sono legittimi, meritano ascolto, piuttosto che non giudizio, e possono essere usati per trasformare la coppia.