Cosa sono gli attacchi di panico e come si manifestano?
L’attacco di panico è un episodio di ansia acuta e intensa che appare in maniera inaspettata e improvvisa. Dura dai 5 ai 20 minuti circa ed è molto angosciante per chi lo vive. L’attacco di panico generalmente incomincia con svariati sintomi fisici (tachicardia, sudorazione, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini e instabilità, brividi o vampate). Successivamente appaiono vissuti di ansia psichica, si ha paura di morire o di impazzire, di perdere il controllo dell’ambiente circostante.
Se dopo il primo attacco si verificano diverse crisi di panico (dai pochi attacchi di ansia in un anno a diversi attacchi al giorno per un periodo variabile) siamo in presenza di un Disturbo di Panico. Chi vive un Disturbo di Panico è spaventato dal rischio di subire una crisi da un momento all’altro. A causa di questo il paziente mette in pratica un vero e proprio evitamento dell’ansia di avere un nuovo attacco. Così smette di uscire di casa per periodi di tempo troppo lunghi. Nei casi più gravi e limitanti ci si può allontanare da casa solo per poche centinaia di metri. Il Disturbo di Panico generalmente esordisce tra i 20 ed i 24 anni ed è più frequente nelle donne.
Quando invece una persona ha l’ansia intensa o la paura di trovarsi in luoghi in cui sarebbe difficile allontanarsi in caso di attacchi di panico o sintomi simili al panico si è in presenza di una sindrome agorafobica. Nell’Agorafobia i timori ansiosi riguardano situazioni specifiche. Si ha paura di usare mezzi pubblici, di trovarsi in spazi aperti (mercato, parcheggi, etc.) o chiusi (cinema, negozi, teatri, etc.), di stare tra la folla. L’Agorafobia può presentarsi con o senza Disturbo di Panico.
φ Si può guarire dagli attacchi di panico?
La letteratura scientifica ha largamente dimostrato che il Disturbo di Panico si può curare. Interventi psicologici e farmacologici sono entrambi efficaci nel trattamento del panico. Soprattutto quando combinati assieme, gli attacchi di panico tendono a regredire rapidamente ed efficacemente. Laddove, infatti, la farmacoterapia risolleva il paziente dai sintomi fisici dell’ansia, la psicoterapia interviene sulle cause psicologiche che scatenano i sintomi, riducendo così il rischio di nuove crisi.
φ Cosa fa lo psicologo?
Secondo la psicoanalisi le crisi di panico sono l’espressione di potenti emozioni inconsce. Questi affetti sono del tutto celati dai sintomi fisici del panico e dai comportamenti di evitamento dello stesso, e per questo è difficile per i pazienti entrare a contatto con i conflitti psicologici che determinano gli attacchi d’ansia.
La psicoterapia psicoanalitica offre al paziente gli strumenti per esplorare il significato psicologico delle crisi di panico, e lo aiuta ad scoprire il contesto interpersonale in cui sorgono. Lavorando in seduta sull’attacco di panico ogni volta che si manifesta, il paziente può descrivere le sensazioni, percezioni o pensieri che l’hanno preceduto e accompagnato. In questo modo è possibile cominciare a riconoscere come si formano i sintomi, in quali situazioni più facilmente compaiono e quale è il ruolo dell’immaginazione catastrofica. Il paziente ha così la possibilità di rivivere in seduta la vicenda relazionale celata dal panico che, così, viene analizzata, condivisa con l’analista e sperimentata in una relazione sicura.
La possibilità di definire le cause inconsce del panico è ritenuta curativa dagli psicoanalisti. Permette infatti ai pazienti di ridurre l’impressione angosciante che il panico sia un fulmine a ciel sereno, senza senso alcuno, senza alcun contesto psicologico comprensibile.
Per un approfondimento sugli aspetti neurobiologici e psicodinamici dell’Attacco di Panico leggi qui.