Manie e Disturbi Bipolari
Euforia e felicità sono emozioni umane che tutti viviamo nei momenti più positivi della nostra vita. E’ vero anche che esistono persone per natura più vitali ed espansive di altre. C’è chi si sente prevalentemente energico e vitale, e raramente triste e abbattuto. C’è chi vive rapide, seppur normali, oscillazioni dell’umore.
Quando invece una persona appare esageratamente eccitata o euforica, in maniera immotivata, persistente e non modificabile è molto probabile che stia vivendo uno stato maniacale. Le manie sono alterazioni patologiche (verso l’alto) dell’umore e si associano a sintomi molto limitanti per la vita dei pazienti. L’euforia maniacale, infatti, modifica patologicamente:
- φ l’immagine di sé (ottimismo esagerato, megalomania, progetti e desideri irrealistici)
- φ la cognizione (accelerazione del pensiero e fuga delle idee, distraibilità, linguaggio caotico)
- φ il comportamento (iperattività, impulsività, atteggiamento beffardo e provocatorio)
- φ la salute fisica (agitazione psicomotoria, ridotto bisogno di dormire, appetito ridotto, condotte spericolate)
I sintomi maniacali sono molto intensi, possono durare diverse settimane e si verificano per la maggior parte del giorno. Quando la mania si associa a sintomi meno intensi e limitanti siamo in presenza di un episodio ipomaniacale
Quando gli stati maniacali o ipomaniacali si alternano incontrollabilmente a quelli depressivi, o viceversa, si è in presenza di un grave quadro psicopatologico: quello dei Disturbi Bipolari. In questi disturbi lo spostamento da una fase all’altra è imprevedibile, può avvenire nell’arco della stessa giornata o in più giorni o settimane, e tra una fase e l’altra possono esserci periodi di di assenza dei sintomi. Sebbene i Disturbi Bipolari si presentino nella popolazione in percentuali più contenute rispetto ai Disturbi Depressivi (0,9 % vs 10 – 25 %), compromettono gravemente la vita sociale e lavorativa della persona.
Nella Disturbo Ciclotimico si alternano, invece, fasi depressive e ipomaniacali meno intense, ma durature, croniche, persistenti per anni e invalidanti.
φ Perché rivolgersi ad uno psicologo?
L’esposizione dei pazienti bipolari in fase acuta a condotte pericolose per sé e gli altri, a gesti autolesivi o ad esperienze psicotiche rende necessario l’intervento di uno specialista psichiatra e di una farmacoterapia. Lo psicologo in tali casi può supportare il paziente nell’ingresso in un servizio psichiatrico e nell’adesione al trattamento.
φ Come si interviene sul paziente bipolare?
In generale lo psicoterapeuta può intervenire una volta superata la fase acuta del disturbo bipolare. Il suo obbiettivo sarà innanzitutto quello di costruire un legame solido con il paziente, supportandolo nella costruzione di relazioni familiari (e sociali) positive per la gestione dei sintomi, ed aiutandolo ad identificare gli eventi che determinano le oscillazioni dell’umore.
La psicoterapia in tal modo costruisce un clima di sicurezza attorno al paziente, nel quale costruire un’esperienza di sé più equilibrata, meno scissa tra immagini colpevolizzanti e immagini megalomaniche di sé.