Che cosa è un trauma psicologico?
Non esistono criteri che definiscano cosa sia trauma psicologico una volta per tutte. Vi sono eventi oggettivamente terribili per chiunque ma la loro traumaticità dipende ampiamente da come una persona li vive. Un trauma psicologico avviene infatti quando un evento realmente sconvolgente rende la persona psicologicamente impotente, quando la travolge e mette in crisi le sue personali maniere di difendersi dalle emozioni negative (paura, ansia, orrore, colpa, etc.).
Per questi motivi sono tanti gli episodi potenzialmente traumatici per una persona. Possono esserlo i traumi focali-macroscopici come gli abusi sessuali, gli eventi che minacciano oggettivamente la propria vita o quella dei propri cari (come gli attacchi terroristici). Ma può essere traumatico anche l’ambiente interpersonale in cui si cresce, quando l’ipocrisia e l’insensibilità affettiva, o i maltrattamenti di chi fornisce cure si ripetono sistematicamente (traumi complessi o cumulativi-relazionali).
Tra le maggiori conseguenze di un trauma vi è lo sviluppo di importanti psicopatologie. Nel Disturbo Post-Traumatico da Stress l’esposizione diretta o indiretta a episodi traumatici macroscopici provoca svariati sintomi psicologici, generalmente duraturi (all’incirca per più di un mese dall’evento):
- φ sensazione di rivivere l’episodio traumatico ripetutamente ed involontariamente (ricordi intrusivi e spiacevoli, incubi ricorrenti)
- φ evitamento di luoghi, situazioni, persone, conversazioni che potrebbero rievocare il trauma
- φ alterazioni negative di pensieri (convinzioni esagerate di essere cattivo, di vivere in un mondo pericoloso, etc.) ed emozioni (paura, orrore, colpa, vergogna persistenti, incapacità di provare emozioni positive)
- φ aumento della reattività psicofisiologica agli stimoli (irritabilità, rabbia, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione)
Una delle più tipiche reazioni psicologiche al trauma è la dissociazione. Quando un evento è traumatico diventa difficile renderlo una parte della propria mente (dei propri ricordi, dei propri pensieri coscienti). Il dolore e la paura prevalgono, diventa terribile la possibilità di riviverli e la propria mente, pur di sopravvivere, fa in modo che «non siano mai accaduti». Per cui le emozioni, i pensieri, i ricordi del trauma diventano una parte inaccessibile di sé ma, comunque, sempre attiva e presente per i pazienti (ricordi e incubi ricorrenti, sensazione di vivere come se il trauma si stesse ripresentando ora, etc.) Nei casi più estremi la dissociazione provoca un’acuta sensazione di allontanamento dall’esperienza cosciente di sé (depersonalizzazione) o dell’ambiente esterno (derealizzazione).
A seguito di gravi traumi complessi la dissociazione diventa l’unica difesa possibile dal dolore per la persona. Ma quando questo accade la dissociazione diventa parte integrante della sua personalità fino al punto di disgregarla in diverse personalità multiple. E’ il caso del Disturbo Dissociativo dell’Identità, una forma estremamente grave di disturbo della personalità.
φ Quale terapia per i traumi psicologici?
Secondo la comunità scientifica la psicoterapia ad orientamento psicoanalitico è tra le più efficaci nel trattamento del disturbo post-traumatico da stress. In particolare è utile nel produrre miglioramenti crescenti con il passare del tempo e stabili nel lungo periodo.
Essenzialmente la psicoanalisi fa in modo che i pazienti si riapproprino mentalmente delle emozioni, dei ricordi, dei pensieri, delle sensazioni legati al trauma. Questa operazione, definita mentalizzazione, è terapeutica perché i sintomi post-traumatici si associano all’allontanamento del trauma dalla propria mente. Più si evita di ricordare, di ripensare a quanto vissuto, più è probabile che i ricordi traumatici irrompano violentemente e dolorosamente nella propria mente. Naturalmente la psicoanalisi non «obbliga» il paziente a ricordare e la rielaborazione psicologica del trauma deve essere graduale. I pazienti traumatizzati hanno diritto di sentirsi come si sentono, e ognuno di essi ha bisogno del proprio tempo. In psicoanalisi, quindi, la mentalizzazione del trauma avviene all’interno di una relazione empatica, nella quale sentirsi al sicuro man mano che ci si riappropria del proprio passato traumatico.
Per una interessante panoramica sulla psicoanalisi del trauma leggi qui.